Non c’è organo di stampa che non ne abbia scritto, per non parlare degli innumerevoli commenti e delle condivisioni sui social. Quanto accaduto ieri in via Etnea a Catania, dove una donna seminuda e in stato confusionale ha letteralmente svuotato casa, lanciando oggetti anche di dimensioni ingombranti dal balcone, è diventato “virale”. Il video ha fatto il giro del web in pochissimo tempo, generando l’ilarità di molti, che, forse con superficialità e distrazione, hanno colto solo l’aspetto esilarante di una vicenda che è tutto, fuorché questo.
Quelle stesse persone pronte a puntare il dito, nella vita di ogni giorno, contro chi, magari per un lapsus, non utilizza termini “politically correct”, lasciando ad intendere una seppur minima subordinazione del femminile nei confronti del maschile. Gli scudi levati contro il minimo errore di forma si sciolgono, però, come neve al sole quando, dalle parole, si passa ai fatti. Perché ciò che abbiamo visto tutti in quel video sono “fatti”. E ci raccontano di una donna che ieri, su quel balcone, ha messo a nudo se stessa non nel senso letterale, ma in quello più autentico. Una donna che ha inteso, forse, solo chiedere aiuto, anche se lo ha fatto in modo plateale e sui generis. Mi sarei aspettato di vedere emergere, in questa precisa occasione, la solidarietà della gente, la comprensione verso chi si trovava in evidente stato di difficoltà, il rispetto verso lei stessa e i suoi familiari. E invece ho, anzi abbiamo assistito alla spettacolarizzazione di un evento che dalla dimensione locale ha assunto in breve una connotazione, se non globale, quanto meno nazionale. Ogni click, ogni commento, ogni like non sono stati altro se non colpi contro la sua dignità. È come se, ognuna di quelle persone, le avesse fatto ulteriore violenza.
Quelle immagini mi sono rimaste dentro, assieme all’amarezza di ciò che è accaduto dopo.
Ho provato a immaginare ciò che in quel momento potesse provare, rabbrividendo al pensiero del dolore suo e dei familiari. E per questo non sono riuscito a far finta di nulla e ho dovuto scrivere il mio pensiero.
Il mio invito oggi è quello di spingere ciascuno di voi alla riflessione su questo delicato argomento.
Ci battiamo giornalmente contro ogni forma di violenza, ma spesso sottovalutiamo che le vere battaglie si vincono con il rispetto, la condivisione, la solidarietà e l’aiuto.
Nulla di ciò ho visto ieri.
Solo giudizi, o peggio ancora, ironia.
E questa non è l’Italia che mi piace!
(Foto: web)