Lo sconcertante valzer di iniziative e provvedimenti a vari livelli di oggi richiede una presa di posizione a tutela della credibilità delle Istituzioni e della pubblica e privata sanità.

Procediamo per ordine.

PRIMA I FATTI.

L’Assessorato regionale all’Istruzione, in data 8/01/2022, con nota prot. 55/gab, comunica la modifica del calendario scolastico per l’anno 2021/2022, sostenendo che il Governo regionale – nell’intendimento di contemperare l’applicazione della inderogabile norma nazionale con le rappresentate e motivate esigenze provenienti dall’Anci-Sicilia, dalle istituzioni scolastiche, didattico- formative e di categoria – ha deciso di posticipare al 13/01/2022 il rientro a scuola dalle festività natalizie, invitando i dirigenti scolastici a raccordarsi con le Asp territorialmente competenti per porre in essere, tra le altre cose, iniziative di monitoraggio della popolazione scolastica (studenti e operatori).

Conseguentemente, i dirigenti scolastici (compreso quello dell’istituto comprensivo di San Filippo del Mela), di concerto con l’Usca, hanno organizzato degli screening per tutta la popolazione scolastica, che si sono tenuti in alcuni casi nella giornata di ieri, 11/01/2022, in altri casi in data odierna.

Ansa Sicilia, 12/01/2022, ore 14:25, emana il seguente comunicato:

Covid: in Sicilia scuole riapriranno domani.

“L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha spiegato che “non ci sono le condizioni giuridiche per sospendere ulteriormente le attività didattiche”. La sospensione delle lezioni in presenza è possibile solo in zona rossa, arancione e nei casi previsti dal decreto nazionale. Condizioni necessarie ma non sufficienti per andare in Dad poiché ci vuole l’avallo dell’Asp. Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale. Anche l’associazione nazionale dei presidi, fa sapere la Flc Cgil, “si è schierata per il ritorno a scuola senza se e senza ma”. “Noi abbiamo rappresentato le condizioni drammatiche in cui vertono le scuole, le forti criticità soprattutto a livello organizzativo e il fatto inequivocabile che i dati pandemici sono destinati ad aumentare – afferma la Flc Cgil – Assurdo riaprire 2-3 giorni per mandare tutti in Dad o Ddi lunedì prossimo. Abbiamo chiesto ancora qualche giorno ma abbiamo capito che solo una norma del governo nazionale può evitarlo”.

Sempre l’Ansa Sicilia, 12/01/2022 ore 19:34, riporta la presa di posizione dell’Associazione dei Comuni, che ha riunito nel pomeriggio i Sindaci siciliani in video-conferenza:

Scuola: sindaci verso proroga chiusura.

“Troppa incertezza sui dati effettivi del contagio: è questo il motivo alla base delle ordinanze che diversi sindaci siciliani stanno firmando in questi minuti e con le quali viene confermata la chiusura delle scuole fino a sabato, contrariamente alle indicazioni odierne della task force della Regione, che ha disposto il ritorno in classe per domani.

Sarebbe questo il risultato di una riunione in videoconferenza tra i primi cittadini dei comuni aderenti ad Anci Sicilia, presieduta da Leoluca Orlando, che si è conclusa da poco. Un gruppo di genitori siciliani ha annunciato che impugnerà davanti all’autorità giudiziaria tutte le eventuali ordinanze sindacali che dovessero disporre la chiusura delle scuole dell’isola in quanto – spiegano – si tratta “di provvedimenti palesemente illegittimi visto che la legge autorizza lo stop alle lezioni solo nelle cosiddette rosse e previo parere dell’Asp”. Del gruppo fanno parte numerosi avvocati, giuristi, professori universitari e magistrati che si riservano di sporgere anche denuncia perché vengano valutate eventuali responsabilità penali”.

ORA ALCUNE BREVI CONSIDERAZIONI.

Dopo due anni di stato di emergenza, non sono stati adottati protocolli che consentano alle varie Istituzioni interessate di coordinarsi in maniera seria, ordinata, efficace. Il settore scolastico ne è solo l’emblema.

Provvedimenti assunti per fronteggiare il peggioramento di condizioni generali in vari ambiti che vengono modificati a distanza di pochi giorni, così per una o più volte, ingenerando confusione, incertezza, disordine, smarrimento nei cittadini. Non si fa in tempo a comprendere le regole di un provvedimento, da vederle stravolte poco dopo.

Decisioni spesso prese a ridosso di un evento (la ripresa dell’attività didattica in questo caso), senza un minimo di coordinamento tra i principali soggetti coinvolti, a scapito degli operatori del settore, costretti a predisporre subito le attività più idonee al rispetto delle nuove prescrizioni, come pure dei cittadini, obbligati a trovare soluzioni immediate per non lasciare da soli i bambini a casa, per assisterli nella dad, ecc.

Livelli istituzionali diversi che in piena pandemia si contrastano a vicenda, prendendo posizioni diametralmente opposte, le cui conseguenze non fanno altro che ricadere sempre e solo sui cittadini inermi, veri capri espiatori, dei quali pare non importare ad alcuno.

In questo momento, la Regione siciliana è classificata in zona gialla, i Comuni della Città metropolitana di Messina sono in zona gialla, eppure assistiamo alla emanazione di provvedimenti diversi, tra loro contrastanti.

E’ proprio vero, manca una strategia, ma non è più tempo di continuare a privarcene.

Dal momento che non siamo ancora usciti dal tunnel del Covid-19, non si può prescindere da un processo di miglioramento della gestione di queste situazioni, per evitare di far cadere nel ridicolo le Istituzione e per andare incontro alle legittime esigenze dei cittadini, specialmente dei più piccoli, in queste ore costretti a subire i fastidi dei tamponi (incluse, naturalmente, le mie figlie) per poi sentirsi dire che non sono serviti a nulla.

(Foto: web)