Ho fatto una passeggiata per le vie del centro di Milazzo. Non mi capitava da tempo, un po’ per via del covid che ci ha tolto la voglia di goderci i nostri spazi, un po’ per la cronica mancanza di tempo che spesso mi obbliga a delegare ai familiari anche le incombenze degli acquisti personali.
Il lungo periodo di assenza tra quelle vie mi ha consentito di guardare la città con occhi diversi, meno assuefatti dalla logica dell’abitudine, che ci induce a dare tutto per scontato. Ho visto il mare con le sue imbarcazioni, ho scorto il castello e apprezzato le vie dei negozi, che timidamente iniziano a prepararsi al Natale: insomma, il cuore di una città che, per le sue bellezze naturalistiche e architettoniche, presenta un fascino tutto particolare.
E ho pensato che quella avuta era, forse, la stessa sensazione dei turisti o di chi viene in città sporadicamente.
Oggettivamente bella. Eppure, la città del Capo fatica a ritornare ai fasti di un tempo. L’inversione di rotta data dalla nuova Amministrazione comunale è visibile e lascia ben sperare, così come i dati della stagione turistica, ma i problemi restano, soprattutto nel settore commerciale, che è quello che ha subito i maggiori danni. Non manca, tuttavia, la volontà di rialzarsi, e nemmeno le iniziative. Ne ho parlato con Pippo Russo e Angelica Furnari, presidente e segretaria del Centro commerciale naturale “Centro storico Milazzo”, un consorzio di promozione urbana e turistica, volontario, formato in prevalenza da piccole e medie imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato.
Nato a dicembre del 2011 su iniziativa di ben 26 soci fondatori, facendo leva su una legge regionale varata nel 2005 e modificata nel 2007, a cui è stata data attuazione con un decreto del 2009, il CCN di Milazzo oggi ha visto raddoppiare le sue adesioni tra i commercianti milazzesi.
Spesso inteso, sulla base di una valutazione superficiale, come una semplice aggregazione di commercianti, il centro commerciale naturale è ben altro. È, in particolare, uno strumento importantissimo che consente di agire concretamente nella gestione cittadina, incidendo in maniera positiva sul suo sviluppo. In quanto autonomo centro di rapporti giuridici, ad esempio, il CCN può partecipare a eventi fieristici, o semplicemente organizzare e gestire manifestazioni culturali, turistiche, promozionali. Può istituire marchi di qualità, curare la vendita dei prodotti dei consorziati, avviare studi di settore o marketing. Può contribuire all’ammodernamento del volto cittadino attraverso la realizzazione di appositi siti web e l’approccio con i nuovi e i tradizionali mezzi di comunicazione, ma può anche realizzare o gestire infrastrutture comuni, aree attrezzate, servizi di supporto turistico. Tra le tantissime facoltà, anche quella di incidere sulla formazione del personale o sul reperimento di macchinari e strumenti di lavoro utili ai singoli consociati.
La lista è lunga e forse tediosa per il lettore, ma rappresenta per chiunque una straordinaria opportunità di sviluppo.
Come in tutte le storie belle, c’è, però, la parte più problematica, che in questo caso è legata alla mancanza di bandi per il reperimento di finanziamenti. L’ultimo risale a dicembre del 2011, quando furono stanziati ben 19 milioni di euro per i Centri commerciali naturali regionali, di cui, però, non beneficiò quello di Milazzo.
Da allora il vuoto.
Da queste premesse scaturisce l’appello dei commercianti milazzesi affinché la Regione non li lasci da soli. Il periodo è cruciale. La pandemia ha paralizzato le attività commerciali, creando grossi problemi e acuendo quelli esistenti. La ripartenza, tuttavia, potrebbe consentire a molti di lasciarsi alle spalle i tempi duri di questa crisi. Perché ciò avvenga è necessario che ciascuno faccia la sua parte.
Lo scenario di partenza lascia ben sperare per la confluenza di diversi fattori: il buon dialogo instaurato anche con l’Amministrazione attuale, la visione ampia e integrata dei soggetti locali, tra i quali è cresciuta e si è radicata la consapevolezza che uno sviluppo reale è possibile solo attraverso una logica di sistema che metta insieme le potenzialità del territorio (Area Marina Protetta e cittadella fortificata in primis) con la ricettività delle attività presenti e la realizzazione delle giuste infrastrutture. Non trascurabile, secondo i miei interlocutori, gli effetti benevoli di un potenziamento del crocierismo, qualora, tuttavia, la città sia pronta a garantire l’accoglienza dei suoi ospiti soprattutto in termini di servizi.
L’anello mancante della catena sembra, insomma, essere quello del sostegno economico, senza il quale poco o nulla degli ambiziosi progetti che fanno capo al CCN può essere realizzato.
Faccio pertanto mio il loro appello, che giro a tutta la deputazione regionale e nazionale, esortandola a fare rete per un obiettivo comune, che potrebbe portare benessere a tutti. Milazzo rappresenta infatti un volano per l’intero comprensorio, che riceverebbe indiscutibili benefici da una simile ripartenza.
Lasciamo da parte le logiche campanilistiche e facciamo squadra!
(Foto: web)