Cinese, 37 anni, ex avvocato, giornalista.
Dal 14 maggio 2020 è rinchiusa nelle carceri del suo Paese, dove dovrà rimanere segregata per altri 4 anni in esecuzione di una sentenza del Tribunale del popolo di Shangai emessa ieri, che l’ha ritenuta colpevole di aver diffuso false informazioni sui social media sulla risposta del Governo cinese all’epidemia da Covid-19 nella città di Wuhan – da cui ha avuto inizio la pandemia -, oltre ad aver rilasciato interviste ad alcuni media stranieri.
E’ a dir poco struggente constatare come il colosso economico mondiale cinese – che fa affari con buona parte dei Governi occidentali – utilizzi ancora oggi, diffusamente e sistematicamente, l’arma della repressione per annientare chi si permette di essere libero di: pensare, parlare, pregare, vivere!!!!
Perché il muro della violenza, della dittatura, dell’intolleranza possa presto cadere per riconsegnare all’umanità la “muraglia” dell’amore, della libertà, del rispetto, valori insiti nella vera cultura del grande popolo cinese.
(Nell’immagine, articolo tratto dalla Gazzetta del Sud, martedì 29 dicembre 2020)
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